Se sei una persona che non ha mai letto fantasy, e non pensi sia il genere giusto per te…non dico che sono qui per farti cambiare idea, ma decisamente sono qui per spezzare una lancia a favore del mio genere letterario preferito.
Cerchiamo per prima cosa di riflettere su alcuni stereotipi non meritati.
Mi è capitato di sentir dire che il fantasy è per bambini, o che non è reale quindi non ha niente di importante da dire, o che è tutta una ripetizione di quello che ha inventato Tolkien.
È per bambini? A volte. Non c’è niente di male, ci sono molti libri per bambini bellissimi. E allo stesso tempo, ci sono moltissimi libri fantasy che sono decisamente per adulti.
Non è reale? In effetti no, e allora? Il fantasy ha l’enorme potere di parlare per metafore. È vero, viaggiamo in mondi che (forse) non esistono, ma in questi mondi troviamo problemi umani universali. Queste storie sono ricche di temi veri, difficili e importanti, che possiamo applicare alla vita di tutti i giorni.
Il fantasy è solo un’infinita ripetizione di Tolkien? Semplicemente no. Le opere di Tolkien fanno parte di un certo tipo di fantasy (epico medievale europeo). In quel genere, Tolkien è sempre imbattuto. Ma “fantasy” significa anche tante altre cose.
E quindi, adesso che ci siamo tolti questi dubbi, andiamo a parlare delle cose davvero divertenti.
Quanti tipi di fantasy ci sono? Proprio tanti.
Ci sono ovviamente i libri di fantasy medievale. A volte somigliano nell’ambientazione al mondo di Tolkien, ma comunque sono ben scritti e hanno una trama originale, e vale quindi la pena di provarli (alcuni consigli: “La Trilogia dei Lungavista” di Robin Hobb, “La Saga di Terramare” di Ursula K. Le Guinn).
Ci sono libri fantasy ambientati in una realtà identica alla nostra, che però nasconde interi mondi magici segreti (alcuni consigli: “Le Ore Invisibili” di David Mitchell, “I Fiumi di Londra” di Ben Aaronovitch, “Nessundove” di Neil Gaiman).
Ci sono libri fantasy/horror, in cui il fantastico si mescola con l’inquietante (alcuni consigli: “Il Talismano” di Stephen King, “Cuore Oscuro” di Naomi Novak, “Il Canto di Kalì” di Dan Simmons).
Ci sono libri fantasy di stampo non europeo, ambientati in mondi magici completamente nuovi rispetto a quelli a cui siamo abituati (alcuni consigli: “Leopardo Nero, Lupo Rosso” di Marlon James, o la serie “I Guardiani della Notte” di Sergej Luk'janenko).
Ci sono anche molti libri fantasy ottimi per bambini, che offrono spunti interessanti anche per gli adulti (alcuni esempi, molto classici: “Lo Hobbit” di J.R.R. Tolkien, “Le Cronache di Narnia” di C.S. Lewis, “La Storia Infinita” di Michael Ende).
In ognuno di questi libri troviamo riflessioni profonde, personaggi dalla psicologia complessa, relazioni affascinanti.
Troviamo anche avventura, pericolo, meraviglia.
Le due cose non devono essere separate per forza. Il bello del fantasy è questo: si possono affrontare temi umani fondamentali, senza mai perdere di vista il divertimento.
Calvino scriveva: “Io credo che il divertire sia una funzione sociale, corrisponde alla mia morale. Penso sempre al lettore che si deve sorbire tutte queste pagine, bisogna che si diverta, bisogna che abbia anche una gratificazione. Questa è la mia morale: uno ha comprato il libro, ha pagato dei soldi, ci investe del suo tempo, si deve divertire...Io penso che il divertimento sia una cosa seria!”
Lui sì che sapeva di cosa parlava.
Foto di Luisa Scopigno
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