Tre aggettivi: opprimente, appassionante, ricco
La trama in breve: Siamo a metà 1800. Due navi, la Erebus e la Terror, partono dall’Inghilterra verso i mari artici per trovare il famoso passaggio a Nord-Ovest…scomparendo senza dare più notizie. Questa è la storia di cosa potrebbe essere successo.
La recensione: Di per sé, la storia da cui prende spunto questo romanzo è molto affascinante: due navi in esplorazione nelle regioni più remote del pianeta, che spariscono misteriosamente senza lasciare traccia…
Sono state ritrovate solo di recente (nel 2014 e nel 2016), e non sapremo mai nel dettaglio perché scomparvero o cosa ne è stato dei loro equipaggi. Esistono, però, diversi indizi storici, ed è evidente che l’autore si è documentato bene: tutto quello che si sa (la fattura delle navi, il cibo, le attrezzature, le tempistiche, le condizioni meteorologiche) è riportato fedelmente nel romanzo…e va detto che Simmons è un maestro nel creare un’atmosfera di oppressione e profondo disagio, riuscendo a comunicare perfettamente al lettore ogni dettaglio angosciante della vita di questi uomini intrappolati sul ghiaccio.
È molto coinvolgente, penso che questo sia l’unico libro che è riuscito a farmi venire davvero freddo.
La precisione storica si estende anche ai personaggi: sono tutti perfettamente credibili come uomini del loro tempo, complessi, profondi, realistici. Si finisce per amarne molto alcuni, e odiarne altri.
Ci sono, però, anche degli elementi di fantasia, che contribuiscono a rendere la storia ancora più inquietante. Personalmente li ho apprezzati, perché contribuiscono in modo interessante allo sviluppo dei personaggi e delle tematiche.
La prosa è ben calcolata, efficiente e ricca di dettagli.
Da evitare se: Se vi spaventate facilmente, o se non vi piacciono i romanzi che prendono spunto da avvenimenti storici e ci aggiungono elementi di fantasia.
Foto di Luisa Scopigno
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