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Immagine del redattorebertoccielena

The Pale Blue Eye di Louis Bayard

Tre aggettivi: ingegnoso, coinvolgente, malinconico


La trama in breve: L’anno è il 1830, e l’accademia militare di West Point è sconvolta da un terribile delitto: uno dei cadetti viene trovato impiccato, con il cuore strappato dal petto.

Per catturare il responsabile viene assoldato Gus Landor, detective in pensione. Ma Landor non agirà da solo: ad aiutarlo nelle sue indagini ci sarà un giovane cadetto dal nome di Edgar A. Poe.

La recensione: Posso dirne solo bene. È una bella storia, delicata e malinconica, ma anche piena di ironia e di ingegno. Il contrasto fra il detective Landor e il giovane poeta Poe funziona a meraviglia: Landor risulterebbe arido se non avesse tenerezza per Poe, e Poe sarebbe del tutto insopportabile se non fosse frenato dal sarcasmo di Landor. Perfettamente bilanciati.

La trama è succosa, fa venire voglia di non smettere mai di leggere, tanto è coinvolgente l’indagine.

C’è anche quel tocco di occultismo che non guasta mai.

Tuttavia, non è solo una lettura intrigante: è anche carica di temi delicati, e dolorosi (la solitudine, l’obbedienza, il sacrificio, l’amore), trattati con sincerità e tatto.

In breve, questo è il libro ideale per chiunque abbia voglia di un mistero oscuro da dipanare, con tanti personaggi ben caratterizzati, e un’amicizia centrale molto commovente.

La prosa è ottima. Elegante e ironica.


Da evitare se: Se avete voglia di una storia felice.



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