Tre aggettivi: spaventoso, angosciante, ipnotico
La trama in breve: Il giovane insegnante Jeremy Freirs decide di trascorrere l’estate fuori New York, per lavorare alla sua tesi. Prende così in affitto un casolare in campagna di proprietà dei Poroth, una giovane coppia molto religiosa. Lui non sa però che il suo destino è legato stretto a quello dei suoi ospiti, e anche a quello della giovane bibliotecaria Carol: qualcosa di non umano ha ordito un piano apposta per tutti loro.
La recensione: “The Ceremonies” ha moltissimi pregi, e un solo difetto. Il difetto è che tutti i personaggi, tranne Deborah Poroth, sono delle persone un po’ spiacevoli, e molto presuntuose. È vero che questo si sposa bene con le tematiche del libro: Jeremy, Carol e i Poroth sono tutti ciecamente convinti della superiorità del loro modo di vivere, non sapendo che per tutto il tempo vengono abilmente manipolati da qualcosa che non possono comprendere. L’idea che il nostro senso di sicurezza sia falso è uno dei temi principali della storia.
Se si accetta questo, allora “The Ceremonies” diventa una lettura fantastica: la tensione cresce continuamente, l’orrore è viscerale, non si riesce a staccare gli occhi dalle pagine. La cosa che preferisco è quell’inquietudine speciale che si trova in storie come questa, storie di complessi rituali magici, di antichi dèi incomprensibili, di sacrifici.
Sicuramente lo consiglio ai fan dell’horror, anche perché il romanzo è pieno di riferimenti ad altre opere di questo genere, e ci ho trovato molti spunti interessanti per altre letture.
La prosa è studiata benissimo: magnetica, evocativa, fa arrivare la paura e la tensione dritte al cuore.
Da evitare se: Se non volete essere spaventati, o se volete dei personaggi simpatici a cui affezionarvi.
Foto di Elena Bertocci
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