“Non sono mai andato a St John’s Wood. Non oso. Avrei paura della sterminata oscurità di abeti bianchi, timore di imbattermi in un calice rosso sangue e nel batter d’ali dell’aquila”
Streghe, mostri, orribili esseri, è il vostro momento.
Non la sentite la magia nell’aria? Magia oscura, certo, ma pur sempre magia.
Per celebrare il tempo più spaventoso dell’anno, niente di meglio che cinque libri perfettamente intonati alla stagione: storie oscure, sottilmente inquietanti, storie di stregoneria e potere.
Buon divertimento, e…non abbiate troppa paura.
-Rosemary’s Baby, di Ira Levin: la paura più fine, l’orrore più completo
“Ma tutte le donne al primo figlio, le visita una volta a settimana come me?” “Se riesco”, disse lui. “A volte non è possibile. Rosemary, lei non ha niente che non va. Il dolore passerà molto presto”
“Mangio solo carne cruda”, disse lei. “Scaldata appena”
“Nient’altro fuori dall’ordinario?”
“No”, disse lei, sorpresa. Non era già abbastanza?*
-Paese d’Ottobre, di Ray Bradbury: la paura che si annida negli angoli più strani
"Era una di quelle cose conservate in un gran barattolo di vetro, che si vedono in qualche baraccone di un parco dei divertimenti, alla periferia di una piccola città sonnacchiosa. Una di quelle cose pallide che galleggiano a mezz’aria in un plasma alcolico, in cui girano lente, sognanti, con gli occhi aperti e morti che ti fissano e non ti vedono. Andava d’accordo con il silenzio della tarda serata, quando si sente solo un lontano stridio di grilli e gracidare di rane nel terreno paludoso"
-Le Dame di Grace Adieu e Altre Storie, di Susanna Clarke: il potere più esaltante, che può essere spaventoso ma anche magnifico
“Questo soprattutto dobbiamo ricordare: la magia appartiene al cuore così come alla mente, e tutto ciò che facciamo dovrebbe essere frutto di amore o di gioia o di giusta collera”
-L’incubo di Hill House, di Shirley Jackson: l’orrore psicologico senza uscita
“Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà: perfino le allodole e le cavallette sognano, a detta di alcuni. Hill House, che sana non era, si ergeva sola contro le sue colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant’anni e avrebbe potuto continuare per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i pavimenti erano solidi, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola”
-La Bambina che Amava Tom Gordon, di Stephen King: il terrore primordiale, viscerale e assoluto
“Ora, sospendendo tutti i pensieri e trattenendo il fiato senza accorgersene, Trisha si rese conto con semplice, fredda certezza che c’era. C’era qualcosa. Dentro di lei in quel momento non c’erano voci, ma c’era invece una parte di sé che non comprendeva, un sistema speciale di nervi che forse nel mondo delle case e dei telefoni e della luce elettrica dormiva e si svegliava del tutto solo nei boschi. Quella parte di lei non vedeva e non pensava, ma percepiva. Ora sentiva qualcosa nel bosco”
*Traduzione dall'originale inglese di Elena Bertocci, indipendente e fatta solo per divertimento.
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