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Immagine del redattorebertoccielena

Stare meglio leggendo

Aggiornamento: 4 apr 2021

La lettura ha per me una serie infinita di pregi, e il primo fra tutti è che mi diverte moltissimo.

In più a questo, come se non bastasse, una bella storia ha anche il potere di insegnare, far riflettere…e in generale, di migliorare la vita in modo significativo. Un libro non può risolvere i problemi che affrontiamo ogni giorno, ma può renderli più sopportabili, e può suggerirci nuove soluzioni.

In che modo?

In molti modi, anche se qui ho deciso di esaminarne tre. Infatti, secondo la mia esperienza, ci sono tre tipologie di storie che mi aiutano quando non sono felice. Le riporto in ordine completamente casuale, perché essendo che servono a scopi molto diversi, non sarebbe possibile dire quale è più importante.


1-EVASIONE: A volte quello che mi serve è staccare. Ho bisogno di pensare completamente ad altro per un po’, per ricaricare le batterie. A questo scopo si prestano benissimo le saghe epiche fantasy, o le “space opera”: voglio immergermi in un mondo completamente nuovo, capire come funziona, e seguire personaggi che mi piacciono mentre compiono missioni incredibili.

Alcuni consigli: “Lo Hobbit” di J.R.R. Tolkien. La serie “The Expanse” di James S.A. Corey. La serie “I Bastardi Galantuomini” di Scott Lynch. “Il Re dei Rovi” di Marcelo Figueras. “American Gods” di Neil Gaiman. La serie “I Guardiani della Notte” di Sergej Luk'janenko.


2-ELABORAZIONE: A volte ho bisogno di un aiuto per capire ed elaborare le mie esperienze. In questi casi, non voglio fuggire in mondi fantastici per staccarmi dalla realtà, voglio leggere di persone che affrontano sentimenti simili ai miei. Mi aiuta ad acquisire nuove prospettive e a lavorare su quello che provo.

Alcuni consigli: “Pet Sematary” di Stephen King per quanto riguarda il lutto. “L’Esorcista” di William Peter Blatty per quanto riguarda la malattia. “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury per quanto riguarda il risveglio dall’apatia e la crescita personale.


3-COCCOLA: A volte ho bisogno che un libro sia buono con me. Quando il mondo sembra molto minaccioso, ho voglia di una storia dolce, che mi faccia provare quel piacevole calore nel petto, e che mi renda un po’ di coraggio.

Alcuni consigli: “Un’Estate con la Strega dell’Ovest” di Kaho Nashiki. “Morte a Venice” di Ray Bradbury. “Coraline” di Neil Gaiman. “Cloud Atlas” di David Mitchell.


Queste categorie non sono a tenuta stagna. A volte un romanzo di evasione può servire anche per elaborare sentimenti difficili, e a volte un romanzo coccola può avere una trama coinvolgente che funge anche da evasione. È una classificazione molto personale, è ovvio, ma spero che possa aiutare qualcuno che è in difficoltà e ha bisogno della storia giusta.

Perché in conclusione, un libro non risolverà i problemi che abbiamo. Un libro può, però, regalarci una pausa per recuperare le forze, può insegnarci ad elaborare i nostri sentimenti, può rassicurarci che, davvero, alla fine ce la faremo.

A me sembra un potere non da poco.




Foto di Elena Bertocci

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