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Immagine del redattorebertoccielena

Sei di Corvi di Leigh Bardugo

Tre aggettivi: all’inizio, intrigante e avventuroso. Ma in realtà, molto prevedibile.

La trama in breve: Kaz Brekker è giovane, ma è il ladro e truffatore con la fama più temibile della città. La sua spietatezza gli assicura un futuro di grande successo fra i criminali di Ketterdam…finché non gli viene proposta una missione, in cambio di una ricca ricompensa: recuperare un pericoloso scienziato tenuto prigioniero nella fortezza più sicura del mondo, per evitare che le sue conoscenze terribili cadano nelle mani sbagliate. Kaz sa che si tratta di un’impresa quasi impossibile…l’unica chance è riunire un gruppo di compagni dalle straordinarie capacità, e ideare il piano più ingegnoso che si sia mai visto.

La recensione: Sembra che Leigh Bardugo sappia quello che fa, e non è esattamente un complimento.

Questo romanzo si basa su una premessa che di per sé è divertente: un gruppo di personaggi emarginati e feriti che uniscono le loro capacità per compiere un’impresa epica. I colpi di scena non mancano, l’azione è scritta piuttosto bene, è un po’ come leggere Ocean’s Eleven ambientato ad Amsterdam nel 1600.

Tuttavia, molti sviluppi sono completamente prevedibili, tanto da sfociare nel banale. I personaggi e le loro relazioni sono talmente cliché che si intuisce tutto fin dalla loro prima apparizione. In più, le tematiche trattate sono giuste e condivisibili, ma non sono esattamente le più originali mai esistite (non basta dire “è brutto il razzismo” per essere profondi, Leigh). Diciamo che può anche intrattenere, ma non offre niente che non sia stato già fatto meglio. E si ha l’impressione che Leigh Bardugo possa fare di più, ma scelga apposta di attenersi a schemi già visti, perché si sa che hanno successo.

La prosa è fluida e piacevole, senza pretese.


Da evitare se: Se avete voglia di una trama originale.



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