Tre aggettivi: ipnotico, onirico, misterioso
La trama in breve: il giorno di San Valentino del 1900, le ragazze di un collegio australiano vanno a fare un picnic all’ombra della enorme, bellissima Hanging Rock. Prima di sera, quattro di loro e un’insegnante svaniscono senza lasciare traccia. Fra mistero, mito e psicologia umana, “Picnic a Hanging Rock” esplora le conseguenze di un evento inspiegabile, in tutte le sue sfaccettature.
La recensione: Questo è un romanzo sicuramente molto intelligente, capace di raccontare le storie di molti personaggi partendo da un singolo evento (la scomparsa di quattro persone durante un picnic). Non dà più informazioni del necessario, ma vuole piuttosto creare un’atmosfera, e preferisce trasmettere sentimenti invece che dati concreti.
È una storia misteriosa e strana, piena di simbolismo e di inquietudine. I personaggi hanno ricchi mondi interiori e creano relazioni interessanti e particolari (primo premio va alla bellissima amicizia fra Mike e Albert). Può essere però anche una lettura un po’ frustrante, in alcuni punti, specie se ci si stanca di cercare di interpretare la trama e si vorrebbero avere delle risposte concrete.
A mio parere la parte migliore è l’area di misticismo quasi magico che l’autrice riesce a creare intorno alla misteriosa Hanging Rock, dipingendola come un luogo potente e strano, che entra nella testa dei personaggi e ne influenza la vita.
Lo consiglierei a chi ha voglia di una storia dal ritmo rilassato, ben scritta e piena di significati da trovare.
La prosa è elegante e scorrevole, con alcuni momenti di umorismo tagliente.
Da evitare se: Se avete voglia di una storia ricca di azione e di elementi concreti.
Foto di Elena Bertocci
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