Tre aggettivi: inquietante, avvincente, malinconico
La trama in breve: Il vecchio Cassave, in punto di morte, riunisce tutti i suoi eredi per discutere del testamento. La sua volontà è molto semplice: dovranno tutti trasferirsi nella sua casa, Malpertuis, senza potersene mai andare. L’ultimo sopravvissuto erediterà l’enorme fortuna di Cassave.
La recensione: Una storia complessa, che inizia in modo molto intrigante: un ladro ci confessa di aver rubato da un monastero un vecchio documento, che contiene un racconto inquietante, pieno di stranezze.
È la storia di Malpertuis, casa dai mille misteri, in cui gli ospiti vivono come in un limbo, prigionieri sia fisicamente che mentalmente. Le relazioni che si formano sotto il tetto di Malpertuis sono morbose, falsate dagli inganni e dagli strani orrori della trama.
Quello che più ho apprezzato è che, prestando attenzione, possiamo cogliere molti indizi ben nascosti, e siamo incoraggiati a ricostruire anche da soli il complicato puzzle del mistero di Malpertuis: sono belli i romanzi che rispettano l’intelligenza del lettore.
È una storia avvincente di terrore e antiche superstizioni…ma è anche una storia malinconica, di passata grandezza e nostalgia.
È stata un’ottima sorpresa, questo libro: non lo conoscevo, e mi è piaciuto molto di più di quanto pensassi.
La prosa è veramente bella, elegante, evocativa, coinvolgente.
Da evitare se: Se vi spaventate facilmente o avete voglia di una storia allegra.
Foto di Elena Bertocci
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