Tre aggettivi: coinvolgente, intenso, brutale
La trama in breve: Siamo in una versione fantasy dell’Africa antica. La storia è narrata in prima persona dal nostro protagonista, che si trova in una prigione, e racconta la sua vita al suo carceriere: dall’infanzia, fino alla sua cattura. Soprattutto ci racconta dei suoi amori, delle sue avventure, e di una bellissima amicizia che definisce tutta la sua vita.
La recensione: Questo libro non mi uscirà mai più dalla testa. In parte è per via dell’ambientazione: raramente ho letto un romanzo ambientato in un mondo così vivido. Mi sembrava davvero di vedere i colori brillanti dei fiori, di sentire ogni odore intenso e spesso spiacevole, di avvertire il calore bruciante, e di sentire sulla pelle l’umidità della foresta.
Non è solo l’ambientazione però a rendere questa lettura così coinvolgente: il nostro protagonista e narratore è un personaggio complesso e profondo, ed è molto bravo a farci provare le stesse intense emozioni che prova lui, che sia la tenerezza verso le persone che ama, la rabbia cocente per i tradimenti che subisce, o la gioia di far bene il suo lavoro.
Ricordo che quando iniziai a leggerlo, per un po’ ero confusa e anche leggermente annoiata. Il motivo era che la trama riassunta in quarta di copertina mi aveva dato un’idea completamente sbagliata. La descrizione mi prometteva un’avventura divertente con un gruppo di personaggi simpatici che partono in missione per ritrovare un bambino scomparso.
No.
Non iniziate questo libro pensando di avere davanti una storia del genere.
Dopo un po’ di pagine ho capito che cosa stavo veramente leggendo: la storia della vita di un uomo in un mondo magico e crudele, con tutti i pericoli, le gioie e le sofferenze che ne derivano. Una volta capito questo, questo libro mi ha completamente rapita.
Un bonus: se, come me, amate le storie di amicizia ben scritte, il rapporto tra il protagonista e Leopardo è assolutamente magnifico, è la struttura su cui si regge tutto il libro, e mi commuove ogni volta che ci penso.
La prosa è ricca e versatile: a seconda della scena può essere molto poetica, oppure estremamente cruda. La narrazione è in prima persona, e in questo caso è una scelta perfetta, perché in questa storia è importante che vediamo tutto con gli occhi del protagonista.
Da evitare se: non vi piacciono le scene molto violente. Sul serio, questo libro contiene eventi davvero orribili descritti con durezza e brutalità. Secondo me ne vale la pena, ma capisco che non sia così per tutti.
Evitatelo anche se non vi piacciono le narrazioni in cui si va avanti e indietro nel tempo: questo libro non è sempre narrato in ordine cronologico.
Foto di Elena Bertocci
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