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Immagine del redattorebertoccielena

Le Sette Morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton

Tre aggettivi: divertente, sorprendente, ingegnoso

La trama in breve: La famiglia Hardcastle ha dato un ricevimento, diciannove anni dopo la morte del figlio, nella loro vecchia villa di Blackheath. Ma alla fine della serata, dopo il sontuoso ballo in maschera, la figlia Evelyn Hardcastle viene assassinata. Spetterà ad un uomo risolvere il mistero del suo omicidio, un uomo che vivrà la stessa giornata per otto volte, ogni volta nei panni di un ospite diverso.

La recensione: Non so da quanto tempo non mi divertivo così tanto leggendo un libro. “Le Sette Morti di Evelyn Hardcastle” ha una premessa originale, che viene sviluppata in tutto il suo potenziale.

Il protagonista si sveglia ogni giorno nel corpo di una persona diversa, con tutto quello che comporta: nuovi limiti, nuove abilità, nuove amicizie e rivalità che gli renderanno più facile o più difficile muoversi nella villa di Blackheath e risolvere il delitto. La trama diventa pian piano una gara di astuzia e abilità, a cui può partecipare anche il lettore: noi possediamo le stesse informazioni che ha il protagonista, per cui siamo coinvolti anche noi nella scoperta dell’assassino, ed è divertente cercare di mettere insieme i pezzi e fare le nostre deduzioni.

I colpi di scena sono molti, sempre perfettamente sensati.

La struttura è particolarmente curata: è difficile creare una storia così complessa e intricata e raccontarla in modo fluido, sorprendente ed emozionante, senza commettere errori né esagerare.

Non mancano neanche le riflessioni, specie sul tema dell’identità, della colpa e della redenzione.

Io lo consiglio vivamente a chiunque abbia voglia di farsi coinvolgere da un mistero fitto, una trama originale e dei personaggi molto interessanti.

È puro divertimento.

La prosa è vivace e brillante.


Da evitare se: Se proprio non avete voglia di divertirvi.


Foto di Luisa Scopigno

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