Tre aggettivi: epico, commovente, profondo
La trama in breve: Seguiamo la vita della protagonista Holly Sykes e delle persone che le sono vicine. Mentre, sullo sfondo dell’esistenza apparentemente normale di tutti i personaggi, sta avendo luogo una segreta guerra magica.
La recensione: “Le ore invisibili” è un eccellente mix di romanzo introspettivo e fantasy. Si articola su 6 storie, ambientate in 6 anni diversi, quasi tutte con un protagonista diverso che narra le proprie vicende in prima persona. In questa maniera Mitchell ci permette di apprezzare la grandezza della storia che vuole raccontare: c’è una lotta fra bene e male che accade all’insaputa della maggior parte dell’umanità, ma che nonostante questo tocca e modifica numerose vite…anche se alla fine quelli che ne sono al corrente sono così pochi. Per questo motivo, il lettore non deve iniziare questo libro aspettandosi una storia fantasy tradizionale: per la maggior parte del tempo seguiamo le vite (interessantissime e coinvolgenti) di cinque persone, che si intrecciano fra loro, mentre la magia si rivela lentamente, in sprazzi e accenni, toccando in modo più o meno superficiale le vite dei nostri personaggi.
E i suddetti personaggi sono a dir poco meravigliosi: Holly è probabilmente uno dei protagonisti più profondi e interessanti che abbia mai incontrato, e Hugo…bhè. Hugo Lamb è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto. Non perché sia una brava persona, ma perché è talmente ben scritto e interessante, che mi sale un sorriso solo pensandoci.
Se avete letto il romanzo più famoso di David Mitchell o se avete visto il film che ne è stato tratto (“Cloud Atlas”), date una chance anche a “Le ore invisibili”: è completamente sconosciuto, ma non se lo merita, ed ha molti dei pregi del suo fratello più celebre.
La prosa è difficile da descrivere, perché cambia leggermente da storia a storia, adattandosi al personaggio che in quel momento è il narratore: sarà scattante e vivace quando la narratrice è una Holly adolescente; sarà brillante, composta ed eloquente quando il narratore è Hugo, geniale studente di un’università prestigiosa…e così via. Veramente, vale la pena di leggere questo libro anche solo per apprezzare l’incredibile abilità di David Mitchell nel modellare le parole.
Da evitare se: Non vi piacciono le narrazioni con un ritmo lento, di stampo psicologico.
Foto di Elena Bertocci
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