Tre aggettivi: inquietante ma non molto, scorrevole, poco originale
La trama in breve: Una ragazza con un passato molto problematico si vede offrire una borsa di studio in un’università prestigiosa, ad un solo patto: che si unisca alla Casa Lethe, un gruppo di sorveglianti che vigilano sulle altre otto Case di magia che operano in segreto nel campus. Sembra un’ottima opportunità, finché la strana morte di una ragazza non mette in moto una serie di eventi inquietanti e imprevisti.
La recensione: In teoria, la premessa non sarebbe male. Si capisce che Leigh Bardugo vuole comunicare un’atmosfera di privilegio, potere e pericolo: si insiste molto sulla distanza fra la protagonista Lex, e i ragazzi ricchi, viziati e avidi di potere che appartengono alle otto Case di magia. Non c’è niente di sbagliato nel parlare di differenza di classe, il problema è che queste tematiche sono comunicate in modo molto ovvio, ripetuto mille volte, e quindi non le ho trovate molto efficaci.
La trama ha una struttura un po’ traballante: ha diversi buoni spunti, ma alla fine non è molto soddisfacente, e si fa presto a dimenticare blocchi interi del romanzo.
Il massimo punto di forza di questo libro è il personaggio di Darlington, che è veramente affascinante. È forse l’unico elemento della storia che mi ha catturata davvero…per il resto, capivo cosa volesse dirmi Leigh Bardugo, ma non era coinvolgente.
Non è un brutto romanzo, ma probabilmente poteva essere più solido.
La prosa è scorrevole.
Da evitare se: Se avete voglia di una storia sofisticata, raffinata.
Foto di Elena Bertocci
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