Tre aggettivi: sorprendente, emozionante, fantasioso
La trama in breve: Billy Harrow fa il curatore di un museo di storia naturale. Parte del suo lavoro consiste nel portare i visitatori a fare il giro turistico: c’è la stanza degli scheletri, la stanza dei mammiferi, la stanza dei pesci…e c’è la stanza del calamaro gigante.
Solo che una mattina, al termine del giro, Billy scopre che il calamaro gigante lungo otto metri è scomparso senza lasciare traccia.
Sconcertante, certo. Ma Billy non sa che questo è solo l’inizio: lo attende un viaggio alla scoperta di una Londra tutta nuova, fra divinità, magie, mostri, e un’Apocalisse in piena regola.
La recensione: Non si sa quasi che dire di questo libro, per evitare gli spoiler.
È la storia di un’Apocalisse, che parte dal furto misterioso di un calamaro gigante.
È la storia di Billy, che cresce e cambia, stringe amicizie profonde, ed entra in pieno possesso delle sue capacità.
È una storia sulla scienza e sulla fede, sulla devozione e sul coraggio.
È soprattutto una storia originale, profondamente divertente, avventurosa e imprevedibile.
Vorrei che avesse molto più successo di quanto ne ha, e lo consiglio caldamente a chi ha voglia di fare un viaggio epico con personaggi adorabili (Wati sei tutti noi).
La prosa è brillante, vivace, ti tieni incollato alla pagina.
Da evitare se: Se avete una bassa tolleranza per le stranezze assurde.
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