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La Festa del Raccolto di Thomas Tryon

Tre aggettivi: ipnotico, viscerale, agghiacciante


La trama in breve: Ned, Beth e la loro figlia Kate non desiderano altro che abbandonare la vita frenetica di New York, e stabilirsi in una località di campagna serena e rilassante. Cornwall Coombe sembra fare proprio al caso loro: una cittadina incantevole, isolata e tranquilla, lontana dalla modernità. Gli abitanti sembrano amichevoli e accoglienti. Ma Ned scoprirà a poco a poco che c’è un prezzo da pagare per la pace paradisiaca di Cornwall Coombe.


La recensione: Perfetto, chef’s kiss. Se conoscete il sottogenere “folk horror” (storie come “The Wicker Man” o “Midsommar”) questa trama vi sembrerà familiare, ma in effetti “La Festa del Raccolto” è proprio il libro che ha inventato la premessa “inquietante cittadina rurale che nasconde un segreto”.

L’ha inventata, e l’ha realizzata appieno in tutto il suo potenziale.

Noi seguiamo Ned mentre lentamente scopre le usanze misteriose di Cornwall Coombe, e con intelligenza e coraggio mette insieme i pezzi di una situazione terrificante. Per evitare spoiler dico solo che sono rimasta pienamente soddisfatta dal livello di tensione in tutto il libro, e dalle scene di orrore grottesche, terribili, memorabili.

Un buon romanzo “folk horror” si distingue quando risveglia in noi il fascino e il terrore degli antichi rituali magici, riportandoci ad epoche lontane piene di brutalità e di potere. Questo romanzo è così. Consigliatissimo tutti i fan dell’horror.

La prosa è semplice, elegante, piena di allusioni che il lettore si può divertire a cogliere e ricollegare.  


Da evitare se: Se vi infastidiscono le traduzioni datate. Questa edizione italiana è del 1974, e decisamente alcune scelte di parole sono un po’ strane per il lettore del 2023, ma a mio parere dopo qualche pagina ci si abitua.  



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