Urla: un ululato selvaggio ma musicale, che prende forma e diventa il suo nome.
“Doul”, grida, e lo ripete, trascinando il nome fino a farlo diventare un richiamo di caccia.
Tre aggettivi: adrenalinico, complesso, avventuroso
La trama in breve: Bellis è una ricercata, in fuga dalla sua città. Per salvarsi la vita ha preso il mare, ma non aveva previsto che la sua nave venisse intercettata dai pirati.
Viene fatta prigioniera e portata nel covo pirata più incredibile mai visto: Armada, la città composta unicamente da navi, dove vigono la libertà e l’uguaglianza.
Sotto l’apparenza, però, Armada è piena di intrighi. I suoi governanti hanno messo in atto un piano segreto, folle e pericoloso…e Bellis potrebbe essere l’unica persona adatta a svelarlo.
La recensione: China Miéville colpisce ancora. Secondo libro della trilogia del Bas-Lag, è quasi interamente indipendente dal primo, ma conviene comunque leggerli in ordine per la presenza di molti rimandi sfiziosi.
“La Città delle Navi” ha la stessa forza strutturale degli altri romanzi di Miéville. La trama è progettata nei minimi particolari, con un’attenzione maniacale per la psicologia dei personaggi: seguiamo Bellis prigioniera di una città di pirati, la vediamo stringere amicizie, sopportare tradimenti, svelare colpi di scena…e sempre siamo perfettamente nella sua testa, del tutto in sintonia con i suoi ragionamenti e con le sue motivazioni.
Il Bas-Lag si rivela ancora una volta un’ambientazione ricca, capace di sconvolgere il lettore per la meraviglia e lo stupore (e, a volte, anche per la paura).
Più di tutto, forse, la forza trainante di questo romanzo sono le scene d’azione: racconti mozzafiato di abbordaggi, guerre a colpi di magia e cannoni, ammutinamenti. Questa è prima di tutto una storia di pirati, scritta con evidente entusiasmo.
La prosa è eccellente, perché è Miéville. Dinamica ed emozionante.
Da evitare se: Se volete una bella lettura tranquilla e rilassante.
Comments