Tre aggettivi: appassionante, divertente, commovente
La trama in breve: Charley Sutherland è un evocatore: sa tirare fuori i personaggi dai libri che legge, rendendoli persone in carne ed ossa. Si è sempre frenato, perché la gente tende a fare domande se vede apparire all’improvviso Sherlock Holmes dal nulla. Ma ora, forse, c’è qualcun altro con le sue stesse capacità, e con intenzioni molto spiacevoli.
La recensione: Quanto mi sono divertita. Ho praticamente solo cose belle da dire, su questo romanzo: è pieno di umorismo, la trama è avvincente, i personaggi sono vividi e sfaccettati, e c’è un grande cuore alla base di questa storia. Se un libro ti fa ridere, riflettere ed emozionare, è probabile che sia una piccola perla rara.
Gran parte del fascino di questo libro è che parla dell’amore per le storie, e lo fa con un tale rispetto che ogni lettore appassionato ci si può rivedere. Ma non è solo una lode superficiale, è un’analisi approfondita di cosa siamo noi come persone in relazione alle storie che leggiamo e ai personaggi inventati che incontriamo. È una riflessione sfaccettata e ben pensata.
Se amate la letteratura, e se sapete cosa significa sentirsi a volte divisi fra il mondo reale e quello immaginario, questo libro è imperdibile. Se vi piace analizzare le storie, questo romanzo è per voi.
In più, c’è da dire che il rapporto fraterno di Charley e Rob è fantastico: duro, vero, tenero e complicato.
Se c’è una pecca in questo libro, al momento non mi viene in mente.
La prosa è piena di umorismo e sentimento.
Da evitare se: Se non vi piacciono i libri che parlano di altri libri.
Foto di Elena Bertocci
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