Tre aggettivi: brutale, inquietante, commovente
La trama in breve: Sono trascorsi alcuni anni dalla fine della guerra che ha unito tutti i popoli umani contro i draghi, e nessuno ha più cura o rispetto per gli eroi che l’hanno combattuta. Ringil, Egar e Archeth, che hanno forgiato in guerra una grande amicizia, dovranno unirsi di nuovo per affrontare un’altra minaccia in un mondo che non si fida più di loro.
La recensione: Il cuore del romanzo sta nell’esplorazione delle ferite e della maturazione dei tre personaggi principali. Ringil, rinnegato ed esiliato per la sua omosessualità. Egar, che si sente estraneo nella sua vecchia tribù dopo i cambiamenti che ha subito. Archeth, lasciata indietro dal suo popolo, rimasta sola, con l’unico conforto delle droghe. È doloroso e realistico vedere che chi compie azioni di grande coraggio ed altruismo non viene sempre ricompensato, anzi, il mondo fa presto a dimenticarsene.
Ma l’amicizia fra i tre protagonisti e la loro determinazione a non arrendersi illuminano il romanzo, che è pieno di momenti eroici e commoventi.
Le scene d’azione sono molte, e sono fra le migliori che abbia mai letto. Ben strutturate, ricche di emozione, descritte chiaramente e con pathos.
Qualche difetto c’è. Ci sono alcuni aspetti della trama, specialmente nella storia di Ringil, che ho trovato un po’ esagerati. E ci sono anche diversi momenti piuttosto prevedibili. In generale, comunque, lo consiglio a chi ha voglia di una storia intensa e ben scritta.
La prosa è studiata perfettamente: chiara, scorrevole, e raffinata.
Da evitare se: Se avete voglia di una storia allegra, o di una trama molto originale.
Foto di Elena Bertocci
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