“Una moneta d’argento per un racconto d’oro. Decine di migliaia di poemi e canzoni cominciano così. Migliaia di loro parlano della Città, qualche decina del duca Servaint. E una piccola manciata tra loro ha pensato bene di menzionare anche me”
Tre aggettivi: divertente, scorrevole, ma un po’ insoddisfacente
La trama in breve: La Città è piena di segreti. I Clan che la governano tessono senza sosta intrighi di potere. Nox è solo un garzone di bottega, estraneo alle manovre politiche, finché un giorno scopre qualcosa di straordinario: riesce a scivolare a comando in un’altra Città, parallela alla sua, ma buia, priva di esseri umani, e abitata solo da strane e pericolose creature.
La sua incredibile scoperta lo porrà, volente o nolente, al centro di una tela di ragno fatta di misteri e tradimenti.
La recensione: Primo volume della serie “La Torre della Guardia”, questo libro intrattiene bene. Nox fa parte di un tipo specifico di protagonista che apprezzo sempre molto: il ragazzo di umili origini, di mente svelta e parlantina sciolta, che conosce tutti i segreti della città e si fa amare per la sua arguzia e per il suo buon cuore.
Fin qui tutto bene, ma è appunto un tipo ricorrente di protagonsita: più che un personaggio completamente a sé stante, Nox è un derivato di altri protagonisti furbetti venuti prima di lui (sto guardando te, Locke Lamora).
La trama è molto carina, però anche qui si sentono in modo un po’ troppo evidente gli echi di altre opere (intere sezioni prelevate direttamente dalla Trilogia dei Lungavista di Robin Hobb, sottotrame alla G.R.R. Martin, personaggi appena usciti da L’ombra del Vento di Patrick Rothfuss).
Per quanto sia sempre divertente seguire lo sviluppo di intrighi politici in una città fantasy medievale, è anche una cosa vista e rivista, e non ci sono qui tanti elementi originali.
La prosa però è molto accattivante e scorrevole, e rende questo libro una buona lettura leggera.
Da evitare se: Se volete una storia originale.
Foto di Luisa Scopigno
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