Tre aggettivi: dolce, struggente, inquietante
La trama in breve: Siamo in una città non specificata del Midwest americano, in un anno non specificato ma che possiamo ipotizzare sia intorno alla metà del 1900. È la fine di Ottobre, Halloween è alle porte. I nostri protagonisti sono due ragazzi, migliori amici, che si ritrovano coinvolti in un mistero da risolvere quando un circo molto particolare arriva in città: non c’è forse qualcosa di inquietante, nel direttore del circo? Non sono forse collegati, gli strani avvenimenti che iniziano ad accadere?
La recensione: Molti conoscono Ray Bradbury come scrittore di fantascienza. Quasi tutti hanno sentito parlare di “Fahrenheit 451”, o magari di “Cronache marziane”. Se non si è mai provato a leggere altro di lui, ci si può fare l’idea che Bradbury sia una specie di Asimov o di Orwell. Ma Bradbury ha, secondo me, una dolcezza e una nostalgia nelle sue opere che mancano ad altri famosi autori suoi contemporanei.
Diventa evidente in romanzi come “Il popolo dell’autunno”. I nostri due giovani protagonisti, Will e Jim, sono accomunati da un legame commovente: sono nati a cavallo della mezzanotte, a un minuto di distanza, uno il 30 ottobre e uno il 31. Sono insieme dalla nascita, e sono così diversi da essere complementari: Will è allegro, fiducioso, buono e affidabile; Jim è misterioso, diffidente, solitario e geniale. Attraverso il romanzo, si esplorano le complessità di questo rapporto intenso e dolce.
L’amicizia però non è l’unico tema affrontato nella narrazione: il crescere e, di conseguenza, l’invecchiare, sono concetti al centro della trama. Perché alcuni ragazzi desiderano con tanto ardore di diventare grandi? Perché, una volta grandi, iniziamo a tirare il freno, desiderando solo di poter tornare indietro? E in che modo una forza oscura potrebbe sfruttare queste debolezze a suo vantaggio?
Infine, il grande protagonista di questo romanzo è l’atmosfera: Halloween è alle porte, le foglie sugli alberi si sono tinte d’oro, una brezza fredda inizia a spazzare le strade della cittadina, l’aria porta il profumo di pop corn…e dai carri del circo arriva una strana, dissonante melodia, che sembra chiamare proprio te.
Inutile dirlo, questa è la lettura perfetta se si ha voglia di entrare nello spirito dell’autunno in preparazione per Halloween (allo stesso scopo consiglio anche un’altra opera di Ray Bradbury, la raccolta di racconti “Paese d’Ottobre”. Meravigliosa).
Estremamente consigliato anche come prima introduzione all’horror, sia per i ragazzi (dalle medie in su è perfetto) sia per gli adulti che non hanno mai provato questo genere.
La prosa è metaforica, poetica e struggente.
Da evitare se: Solo se veramente, veramente non volete leggere niente che contenga qualcosa di minimamente soprannaturale. Altrimenti, questo libro è perfetto per tutti.
Foto di Elena Bertocci
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