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Immagine del redattorebertoccielena

Il Cuore della Fantascienza

Adesso tenterò di offrire un punto di vista diverso dal solito sulla fantascienza, che è uno dei miei generi letterari preferiti.

Che associazioni vengono in mente in genere con il termine “fantascienza”? Magari spazio profondo, alieni, robot, astronavi, futuro. Storie fredde, matematiche, basate più sui concetti che sulle emozioni.

Modestamente io sono qui oggi per presentarvi l’altro lato della fantascienza: storie piene di sentimento, di avventura, di dolcezza e di calore.

Innanzitutto, liberiamoci da alcuni luoghi comuni: non c’è bisogno necessariamente né di robot, né di alieni, né di spazio siderale, e neanche di un’ambientazione nel futuro, per fare un libro di fantascienza.

Quand’è allora che un libro può essere chiamato fantascientifico? Semplicemente quando contiene invenzioni che ancora non esistono, teorie scientifiche che ancora non sono state provate, o condizioni che ancora non sono avvenute. Tutto qua.

Jurassic Park? Fantascienza. Frankenstein? Fantascienza. 1984? Fantascienza.

Così va meglio: ora che ci siamo liberati dalle associazioni più limitanti, abbiamo campo libero per scovare tutte le storie migliori.

Esistono storie di fantascienza molto intime, su scala ridotta, che esplorano approfonditamente la vita e le relazioni di pochi personaggi. Un esempio perfetto è “Non Lasciarmi” di Kazuo Ishiguro, che racconta con delicatezza e profondità l’esistenza di tre ragazzi in un collegio molto particolare. Ma anche “Fahrenheit 451”, che esplora il viaggio interiore di un uomo che si risveglia dall’apatia e trova il coraggio di rivendicare di nuovo le proprie emozioni.

Esiste anche quella che a volte viene chiamata “science fantasy”: si tratta di storie che per temi e struttura sono affini al fantasy, ma hanno un’ambientazione fantascientifica. L’esempio principale è “Dune” di Frank Herbert: Dune è praticamente un fantasy politico medievale, ambientato nello spazio. È la storia di un principe che deve riprendere il suo posto alla guida di una società feudale, è la storia di una spezia che dona poteri magici, è una storia dove si combatte con spade e pugnali. Sì, le terre da governare sono pianeti invece che semplici feudi, ma questo non cambia il sapore fantasy del romanzo.

C’è poi, per mia grande gioia, la “Space opera”: si tratta in genere di saghe composte da più libri, che raccontano grandi storie su vasta scala, ricche di intrighi e di avventura, con tanti personaggi bene approfonditi a cui legarsi. La space opera ti allarga la mente, ti lascia con la sensazione di aver vissuto una storia enorme e meravigliosa. “Dune” stesso fa parte di questo tipo di fantascienza, ma anche “Hyperion” di Dan Simmons, e “The Expanse” di James S.A. Corey, che al momento è la mia saga fantascientifica preferita.

In questi libri di cui ho parlato troviamo descrizioni intime e tenere di una ciurma di amici che bevono insieme condividendo scherzi e preoccupazioni. Troviamo toccanti storie d’amore. Troviamo momenti commoventi di perdono e di comprensione. Troviamo scene di avventura mozzafiato.

Allora ecco, la prossima volta che incappiamo in un libro di fantascienza, pensiamo che potrebbe essere la storia piena di sentimento e passione di cui avevamo bisogno.


Foto di Elena Bertocci

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