Tre aggettivi: divertente, epico, intenso
La trama in breve: In una Corea antica popolata da creature leggendarie, quattro esseri di specie diverse dovranno unire le forze per portare a compimento un’importante missione. Un umano, un rekon, un tokkebi e un naga in un’avventura di respiro epico, fra draghi, tigri giganti, divinità…e la domanda che accompagna tutto il logo viaggio: cos’è un re?
La recensione: L’atmosfera e la struttura ricordano quelle tipiche delle grandi storie orientali (e parlo sia delle antiche leggende, sia delle migliori invenzioni degli ultimi anni), e non è assolutamente un male.
I nostri quattro personaggi principali vivono molte avventure, strutturate in modo piuttosto episodico (il gruppo incontra un ostacolo, si ingegna per superarlo, e poi passa oltre. Ripeti all’infinito). Tuttavia, c’è un filo conduttore forte, che riesce a tenere unito ogni elemento della trama.
In fondo tutte le scene, anche quelle che sembrano meno rilevanti, servono ad uno scopo…che sia anche solo quello di approfondire i personaggi e i loro legami.
I personaggi, in effetti, sono il punto di forza principale del romanzo, perché sono fra i più accattivanti che ho incontrato di recente: approfonditi, dettagliati, e anche parecchio simpatici. Sul serio, non mi aspettavo di ridere così tanto con questo libro.
Altro punto a favore è l’ambientazione, questa antica Corea magica, grandiosa e spaventosa.
È un’epica storia di ricerca, incentrata sulle tematiche di amicizia, dovere e onore. Secondo me non c’è male.
La prosa è vivace e brillante.
Da evitare se: Se non vi piacciono le narrazioni molto episodiche.
Illustrazione di Luisa Scopigno
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