Tre aggettivi: piacevole, interessante, altalenante
La trama in breve: In un mondo in cui l’umanità ha debellato ogni causa di morte, le Falci sono uomini e donne addestrati ad uccidere un tot della popolazione ogni anno, per evitare il sovrappopolamento. Rowan e Citra vengono scelti per questo strano, spiacevole apprendistato, che cambierà le loro vite per sempre.
La recensione: Non sono proprio convinta, né in un senso né in un altro. Per buona parte del libro, stavo per lasciar perdere, di fronte alla trama apparentemente prevedibile e ai personaggi poco interessanti.
Eppure, qua e là c’erano delle piccole gemme.
Gli estratti dei diari delle Falci mi hanno impedito di abbandonare la lettura: è interessante l’analisi di questo mondo dove non si muore più, sono profonde le riflessioni che vengono fatte sulla vita, sulla mortalità, e sullo scopo di un’esistenza senza fine.
Ad un certo punto, poi, la trama prende il via e non si ferma più: svolta dopo svolta, uno sconvolgimento dietro l’altro, una serie di interessantissimi sviluppi che portano i personaggi in direzioni che non mi aspettavo per niente. Arrivata al finale, ero davvero presa, e soddisfatta.
Eppure, dopo qualche giorno, comincio già a scordarmene.
Insomma, questo è un libro sul quale proprio non so decidermi: non è brutto, ma non so se me ne ricorderò ancora fra una settimana.
La prosa è competente, ma non eccezionale.
Da evitare se: Se volete un romanzo con una bella scrittura, senza momenti stupidi.
Foto di Elena Bertocci
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