Tre aggettivi: appassionante, intimo, duro
La trama in breve: Ci troviamo in Spagna durante la dittatura di Francisco Franco. Uno psichiatra francese va a Barcellona per analizzare il profilo psicologico di un guerrigliero della resistenza, La Pastora. Nella sua ricerca pericolosa viene affiancato da un giornalista spagnolo, che lo guida nell’insidioso e oppressivo panorama della dittatura spagnola.
La recensione: Difficile descrivere quant’è affascinante la Spagna in questo romanzo. La Spagna è cruda, pericolosa, ma allo stesso tempo passionale e coraggiosa. Il lettore, così come il nostro protagonista francese, Lucien, si trova sconvolto dall’intensità delle emozioni che provoca la vita in questo paese, in questo momento storico.
Lucien arriva a Barcellona completamente impreparato: con la tranquillità di chi viene da un paese democratico, lui pensa di poter fare senza problemi le domande che vuole su un argomento delicato come la vita di un guerrigliero della resistenza. È qui che entra in gioco la dinamica interessantissima con il suo accompagnatore spagnolo, Carlos, che a tratti funge da guida, a tratti da vero e proprio babysitter per il povero Lucien che non è preparato a sopravvivere nella realtà dov’è andato a intromettersi.
Fra i due si sviluppa un rapporto interessante, complesso, di amicizia sincera, nata dallo scontro fra realtà e punti di vista diversi.
Bisogna menzionare poi il personaggio della Pastora: si tratta di una persona realmente esistita, che combatté veramente nella resistenza contro la dittatura. Nel romanzo la sua figura è presentata realisticamente, ed è molto affascinante imparare i dettagli della sua vita.
La prosa è flessibile e scorrevole.
Da evitare se: Non saprei! È un romanzo appassionante e accessibile, lo consiglio a tutti.
Foto di Elena Bertocci
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