Tre aggettivi: cupo, psicologico, affascinante
La trama in breve: Richard è entusiasta di aver ottenuto una borsa di studio per il prestigioso Hampden College. Una volta arrivato, nel campus immerso nei colori autunnali, viene immediatamente colpito dai cinque studenti di greco antico: speciali, raffinati, diversi dagli altri…come il loro professore, il carismatico Julian. Entrando a far parte di quella classe Richard stringerà amicizie intense, ma si immergerà anche in uno strano, morboso incubo.
La recensione: Mi incuriosiva il termine “Dark Academia”, per cui ho deciso di vedere di che si trattava, iniziando da questo libro. E, accidenti, mi ha ipnotizzata. L’ho divorato, non riuscivo a metterlo giù. In parte è per il modo di scrivere di Donna Tartt, che è abilissima. In parte è perché tutti i personaggi, iniziando da Richard, sono profondamente affascinanti, anche se compiono azioni terribili. In parte è l’ambientazione: il vecchio college, gli alberi dalle foglie rosse e oro, le biblioteche, il lusso e il gusto per tutto ciò che è antico e misterioso.
È sicuramente una storia cupa, incentrata sul graduale degrado morale dei protagonisti. Ma è una storia affascinante, ne restiamo catturati esattamente come capita a Richard, finché rimaniamo così invischiati che è impossibile smettere di leggere.
Ci sono molti temi interessanti: la colpa, sicuramente. Le molte illusioni che creiamo su noi stessi e sugli altri. Cosa sia o non sia vera amicizia. Tutte cose su cui mi piace riflettere, e che qui vengono trattate in modo profondo e intelligente.
La prosa è veramente magnifica. È ricca, coinvolgente, a grandissimo impatto emotivo.
Da evitare se: Se volete una storia allegra che tira su di morale.
Foto di Elena Bertocci
Comments