Tre aggettivi: vivace, emozionante, spiritoso
La trama in breve: Damon detto Demon nasce nella parte più impoverita della Virginia, da madre drogata e padre inesistente. La vita fin dall’inizio è una strada in salita che Demon dovrà percorrere principalmente da solo, con l’aiuto qua e là di qualche figura buona. Le sue uniche armi? Le matite da disegno, la determinazione, e una vena di irresistibile umorismo.
La recensione: La storia della giovinezza di Demon è ispirata, come si intuisce, dalle vicende di un altro orfano vissuto in un altro secolo e in un altro continente: David Copperfield.
La scrittrice ha preso l’idea di un ragazzo che si fa strada nel mondo senza aiuti, armato solo di buona volontà e sagacia, e l’ha adattata al panorama delle montagne americane nel bel mezzo dell’epidemia degli oppioidi. È un’idea che poteva anche non funzionare per niente, ma qui fortunatamente entrano in gioco due elementi: la struttura della trama piuttosto solida, e l’ironia feroce di Demon che rende ogni pagina divertentissima da leggere.
Certo, a un certo punto le 650 pagine iniziano a pesare. È piuttosto normale nei romanzi così lunghi, specie nelle storie biografiche in cui non c’è un vero e proprio obiettivo narrativo concreto. In generale, però, ho trovato che fosse bello veder crescere Demon, vederlo diventare adolescente e poi adulto, fra amicizie, passioni, scelte sbagliate, legami improbabili, e l’immortale amore per il disegno.
È una storia che a volte spezza il cuore, ma lo riscalda anche. Lo consiglio a chi ha voglia di uno di quei bei mattoni scritti bene.
La prosa è frizzante e vivace.
Da evitare se: Se avete voglia di una storia breve, veloce.
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