Tre aggettivi: epico, appassionante, dettagliato
La trama in breve: Siamo nel 1906. Due bambini nascono lo stesso giorno in due parti opposte nel mondo. Il libro segue le loro vite che continuano a intrecciarsi e descrive la bruciante rivalità che nasce fra questi due uomini eccezionali.
La recensione: Questo è un libro eccezionale, ed è un peccato che nessuno lo conosca. I suoi punti di forza sono molti: primo fra tutti, perché più evidente, i personaggi. William nasce in una ricca famiglia americana, gode di ogni privilegio, ha davanti a sé una carriera di banchiere come il padre; Abel nasce in un prato, in Polonia, da una madre che muore dopo averlo dato alla luce, e viene adottato da una famiglia povera. Gli inizi non potrebbero essere più diversi…ed è qui che entra in gioco la seconda grande forza di questo romanzo: la struttura. Attraverso un continuo parallelo, Jeffrey Archer ci presenta due personaggi intelligenti e pieni di risorse, che vivono condizioni opposte, dando prova del loro valore in modi molto diversi. La terza forza del romanzo è il pathos che è in grado di generare: ogni volta che il destino di questi due uomini si tocca, è incredibilmente emozionante per il lettore. E quando arriva il momento in cui la narrazione inizia a chiederti da che parte vuoi stare…le emozioni diventano molto intense.
Quinta forza del romanzo è, infine, l’attenzione al periodo storico: attraverso gli occhi dei nostri due protagonisti, noi viviamo gran parte dei più sconvolgenti avvenimenti del 1900. Vengono resi in modo realistico, tangibile. Avevo davvero la sensazione di essere immersa nel passato, e ho imparato molto.
La prosa è elegante ma rimane sempre scorrevole.
Da evitare se: Non mi viene in mente niente, è adatto a tutti.
Foto di Elena Bertocci
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