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Immagine del redattorebertoccielena

Best of 2023

Fuori dalla finestra ulula il vento, il camino scoppietta, la casa è pervasa dal profumo di cioccolata calda. Sotto una coperta, accanto all’albero che scintilla, è tempo di ripensare all’anno trascorso, e a quelle letture che ci hanno accompagnato fra gli alti e bassi dei mesi passati.

Tanti sono i libri che hanno vissuto per un po’ sul mio comodino, molti dei quali sono stati letture piacevoli.

Sono giustamente rari, però, quelli che mi si insinuano dentro, si legano a me, e diventano una parte del mio modo di vedere il mondo.

Così rari, in effetti, che di tutte le letture di quest’anno, quelle che si meritano di stare in questa lista sono solo 3.


Numero 3: BLACKWATER, di Michael McDowell

Ok, non è un libro solo, sono sei romanzi che compongono una saga. Fatto sta che si tratta di un’unica storia, che inizia con “La Piena” e si conclude con “Pioggia”.

È una saga familiare che racconta con eleganza l’epopea della famiglia Caskey, dal 1919 al 1958, fra tradimenti, alleanze, e una buona dose di horror. Ed è decisamente molto intrigante.

Tuttavia, il vero motivo per cui ho amato Blackwater è questo: la disinvoltura con cui tratta gli elementi magici.

Esistono creature sovrannaturali, con abilità diverse dalle nostre. Esistono regole e rituali per comunicare con forze naturali al di là della nostra comprensione. Certo, sono cose pericolose, ma non più pericolose di un crollo economico o di una guerra mondiale.

C’è una concretezza in Blackwater che si trasforma in speranza: possiamo accettare qualsiasi cosa, non importa quanto sia strana. A lungo andare, possiamo convivere con molte cose che non avremmo creduto possibili.


Numero 2: RAGAZZE ELETTRICHE, di Naomi Alderman

Non mi aspettavo che questo libro fosse così tagliente, né così preciso nella sua analisi dei tempi che corrono.

Che succederebbe se tutte le ragazze del mondo, più o meno contemporaneamente, sviluppassero la capacità di produrre energia elettrica?

Naomi Alderman lo immagina con una chiarezza sorprendente. Non c’è vittimismo in questo libro, né critiche ridondanti, e non c’è nemmeno una vera drastica presa di posizione.

È solo una storia molto realistica, studiata da molti punti di vista, e raccontata in un modo così appassionante che è impossibile smettere di leggere.

Ed è impossibile, anche, tornare nel mondo reale e dimenticarsi di questo libro.


Numero 1: PIRANESI, di Susanna Clarke

Ah, Piranesi. La tenerezza e il calore con cui ripenso a questo libro mi dicono che è sulla buona strada per diventare uno dei miei preferiti di sempre.

Certamente la scoperta di sé è uno dei temi che amo di più, e certamente la dolcezza della prosa di Susanna Clarke fa la sua parte. Ma probabilmente, la cosa che fa risaltare questo libro più di ogni altro è la sua originalità: all’inizio, quando conosciamo Piranesi che vive da solo nella sua Casa piena di Statue, non possiamo proprio avere idea di come andrà a finire.

Bhè, va a finire in un modo pienamente soddisfacente. Tanto che spesso, quando mi sento a terra, vado a rileggere quell’ultima pagina, con la sua perfetta conclusione.


Metto giù la tazza di cioccolata ormai vuota, e dedico un pensiero all’anno che sta per arrivare. Non so come sarà, e non oso chiedere troppo.

Un solo desiderio esprimo chiaramente: che sia un anno pieno di buoni libri.



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