Tre aggettivi: affascinante, agghiacciante, psicologico
La trama in breve: Uno zio e le due nipoti vivono reclusi in una casa isolata, e solo una delle nipoti esce una volta ogni tanto per andare in paese. Non si può davvero dire altro.
La recensione: Non si può parlare molto della trama e dei personaggi di questo romanzo, perché il bello di questa lettura è proprio gustare il modo magistrale in cui Shirley Jackson ti fornisce le informazioni per farti capire cosa sta succedendo. Non c’è davvero nessuno che sia bravo come lei nel disseminare indizi gradualmente, mantenendo il lettore sempre in tensione.
Io non riuscivo a smettere di leggere questo libro. Fra orrore e fascino, Shirley Jackson mi ha incollata alla pagina.
La narrazione in prima persona in questo caso è perfetta: ci troviamo per tutto il tempo ancorati nella prospettiva di Merricat, che ha uno sguardo sul mondo affascinante. Non vediamo mai gli avvenimenti, vediamo gli avvenimenti nel modo in cui li percepisce Merricat…che è uno dei personaggi più riusciti che io abbia mai letto.
La prosa è meravigliosa, ricca e sognante, in un modo che riflette perfettamente la personalità del personaggio narratore.
Da evitare se: Siete davvero di cattivo umore e avete voglia di qualcosa che vi tiri su il morale.
Immagine: opera di Luisa Scopigno
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