L’ambientazione è una delle cose più belle del fantasy, perché diciamocelo, a volte è liberatorio visitare mondi che hanno regole del tutto diverse dal nostro, con possibilità infinite e pericoli inimmaginabili. Il più famoso di questi mondi è probabilmente la Terra di Mezzo, e giustamente, perché è meravigliosa, e tutto il genere deve molto all’opera di Tolkien. Oltre a questa, ci sono altre ambientazioni che sono diventate molto conosciute (come Westeros, creato da George R.R. Martin).
Ci sono però alcuni autori che hanno saputo inventare dei mondi completamente originali e ben costruiti, che però non sono secondo me abbastanza famosi. Allora ecco qua la mia lista di cinque libri (o saghe) che meritano più amore per le loro ambientazioni geniali.
Leopardo Nero, Lupo Rosso (di Marlon James): “Originale e vivido” sono le parole che mi vengono in mente, quando penso al mondo creato da Marlon James (e ci penso spesso, perché non si dimentica facilmente). Immaginate un’Africa antica e magica, popolata da creature leggendarie. Come Asanbosam il cannibale, che appende agli alberi i pezzi delle sue vittime. O come gli Omoluzu, i demoni neri che camminano sul soffitto. Un mondo con diciannove passaggi magici, le Dieci e Nove Porte, che ti permettono di spostarti da uno all’altro, ma solo in una direzione. È una realtà ricca, e soprattutto descritta benissimo: i colori, gli odori, i sapori, è tutto intenso e reale. Questo è veramente uno dei mondi più coinvolgenti che abbia mai incontrato: arcaico, meraviglioso e terribile.
La Serie dei Bastardi Galantuomini (di Scott Lynch): Si può creare un mondo fantasy che sia elegante e spietato allo stesso tempo? Scott Lynch ci è riuscito. L’ambiente dei suoi tre libri ricorda una Venezia rinascimentale in versione fantasy: città di vetro costruite sull’acqua, ponti e canali, sfarzose feste, teatri, sale da gioco, nobili e ladri. Certo, nell’acqua vivono strane creature. Certo, esistono i maghi, che esercitano un tipo di potere molto inquietante. Le città costruite sull’acqua non sono state fatte dagli umani, e il materiale che le compone è molto particolare. Fra lo sfarzo della nobiltà, la miseria delle strade, e gli elementi magici misteriosi disseminati nella storia, questo mondo è pieno di fascino, crudeltà e bellezza.
Nessundove (di Neil Gaiman): “Nessundove” ci regala un ambiente divertentissimo. Immaginate che esista una Londra magica, invisibile, nascosta sotto la Londra normale. “Londra Sotto” è fatta di cunicoli, gallerie, fogne e soprattutto stazioni della metropolitana. Neil Gaiman sfrutta proprio la mappa della metro di Londra per creare gruppi e fazioni a Londra Sotto (i “Blackfriars”, cioè i Frati Neri, sono davvero un gruppo di frati che vivono in un convento nascosto. “Earl’s Court”, la Corte del Conte, è davvero una piccola corte medievale con a capo un Conte, che si trova in un vagone della metropolitana). Per non parlare del Mercato Fluttuante, un ritrovo che si svolge ogni volta in un posto diverso, dove le fazioni magiche di Londra Sotto si riuniscono per vendere le loro mercanzie (per esempio se vi serve un sogno, o un incubo, c’è un banchetto apposta che li vende). È un mondo misterioso, romantico, pericoloso e davvero divertente.
Il Talismano (di Stephen King): Stephen King fa un’opera molto interessante, in questo libro. I “Territori” sono in un certo senso un mondo parallelo, a stretto contatto con il nostro. Ci si può spostare fra una realtà e l’altra, proprio perché sono legate da un rapporto stretto: i Territori sono una versione magica e più intensa del nostro mondo. Ad esempio, un posto che sulla Terra è brutto o spiacevole, corrisponde nei Territori ad un luogo da incubo, infestato da creature infernali. È un gioco continuo di parallelismi fra la nostra realtà e un’altra realtà molto vicina, ma più magica, più estrema, più spaventosa. È un equilibrio difficile da gestire bene, ma Stephen King non ha problemi, e ci regala un viaggio meraviglioso in terre spettacolari.
La Saga di Terramare (di Ursula K. Le Guin): Terramare è un mondo molto particolare, se non altro per la forma che ha: è molto ampio, ma è tutto esclusivamente costituito da isole. “Terramare” è un enorme arcipelago. Di conseguenza, le strutture sociali sono piuttosto uniche: ogni isola ha una storia diversa, con abitudini diverse, e ha relazioni complesse con le altre isole. Questo crea tutta un’affascinante ricchezza di culture, religioni, pratiche magiche, pregiudizi ed usanze. Ursula K. Le Guin ha creato un mondo in cui gli elementi fantasy sono abbastanza contenuti, sì, però ogni dettaglio è carico di significato, ogni cosa è ben pensata, ed è questa profondità a rendere speciale Terramare.
Foto di Elena Bertocci
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