I miti sono sempre stati un mio grande amore. Conoscere racconti che esistono da migliaia di anni aiuta a comprendere il potere della narrazione: non importa quanto i popoli antichi possano essere lontani da noi nel tempo e nello spazio, l’essere umano ha sempre avuto il bisogno di raccontare storie.
L’influenza degli antichi miti è così importante che alcuni autori moderni ne prendono spunto per creare narrazioni nuove. Questi, secondo me, sono 5 dei più riusciti.
American Gods, di Neil Gaiman: “America Gods” ha tutto. Nel corso della trama incontriamo tantissime figure mitologiche provenienti da tutto il mondo, reinterpretate e adattate all’esistenza nel mondo moderno. Figure potenti, ma impoverite, perché hanno perso i loro fedeli. Neil Gaiman tratta ognuno di questi personaggi con intelligenza e rispetto, e si vede che sa di cosa parla. Ho imparato tanto da questo romanzo, mi ha fatto conoscere e apprezzare moltissime figure di cui non sapevo niente: lo considero una lettera d’amore alla mitologia e alla forza delle antiche storie.
Leopardo Nero, Lupo Rosso, di Marlon James: La storia di “Leopardo nero, lupo rosso” si svolge interamente in una versione dell’Africa dove le credenze tradizionali sono vere. Questo permette all’autore di presentare una serie quasi infinita di creature soprannaturali, mostri e personaggi magici, creando così un mondo pericoloso e fantastico. Mi ha spaventato (perché alcuni degli esseri descritti sono davvero terrificanti), mi ha commosso, mi ha insegnato tantissimo sulle credenze di molti popoli africani. È come essere trasportati in un tempo antico dove ogni leggenda è realtà.
Cuore Oscuro, di Naomi Novak: “Cuore oscuro” è la storia di una ragazza che viene gradualmente iniziata ai molti aspetti e misteri della magia, in un’ambientazione basata sull’antica Polonia. L’autrice si ispira alle credenze dell’Europa dell’est per regalarci un sistema magico particolare e una natura piena di insidie, di tenebre, ma anche di luce e speranza. Il bosco, infatti, è considerato un’entità a sé, viva, importante e pericolosa. Naomi Novak riesce a ricreare l’atmosfera delle antiche storie slave, citando anche alcuni dei loro personaggi più importanti.
I Ragazzi di Anansi, di Neil Gaiman: A Neil Gaiman proprio piace tanto la mitologia. Avrei potuto citare anche “Sandman”, che ne è pieno, o “Miti del nord”, che è letteralmente una raccolta di storie della mitologia norrena. Ma ho un debole per “I ragazzi di Anansi”. In questo romanzo seguiamo Charlie, un normale impiegato che non sa di essere il figlio di Anansi, dio africano dell’ingegno, dell’inganno e delle storie. Charlie segue un’evoluzione personale avvincente, mentre noi ci godiamo altri dettagli sulla mitologia africana, e in particolare sul rapporto fra Anansi il Ragno e Tigre. Questo romanzo, anche se ha una scala molto più ridotta rispetto ad “American Gods”, è comunque emozionante, perché è un’ode al potere della narrazione: le storie plasmano la vita delle persone, e questo Neil Gaiman lo sa bene.
Il Canto di Kali, di Dan Simmons: Dan Simmons ci porta a Calcutta, la città della dea Kali. Seguendo un giornalista americano, ci addentriamo nei meandri della città, scoprendo luoghi dove gli antichi culti più terribili sono ancora vivi. “Il canto di Kali” ci mostra un altro lato della mitologia: a volte gli antichi miti sono terrificanti, pieni di divinità spaventose, troppo più grandi e più potenti di noi. Questo è uno di quei casi. Insieme al protagonista, anche noi impariamo le storie che riguardano la dea Kali, e impariamo a temerla. Questo libro è un salto emozionante dentro alcuni aspetti delle antiche credenze indiane, anche se offre una visione un po’ limitata, perché la mitologia indiana ha anche molto altro da offrire.
Foto di Elena Bertocci
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