Ci sono moltissimi libri mediocri. Veramente molti. Poi ci sono i libri belli, di una bellezza che sta nella complessità dei personaggi, o nel tipo di prosa, o nella profondità dei temi trattati. E poi ci sono quei libri che ti fanno dire “…ah. Non avevo mai letto una cosa così prima d’ora”.
A questi libri è dedicato l’articolo di oggi: quelle letture dalla trama del tutto originale, fresca e imprevedibile, che ti regalano una sensazione elettrizzante di scoperta e avventura.
-“Le Sette Morti di Evelyn Hardcastle”, di Stuart Turton: un uomo vive per 8 volte lo stesso giorno, ogni volta nei panni di una persona diversa, con lo scopo di risolvere un omicidio. Sa però di essere in competizione con un’altra persona che sta cercando la soluzione, come lui. Riuscirà a sfruttare al massimo la sua strana situazione, risolvendo il mistero e battendo sul tempo il suo avversario? “Le Sette Morti di Evelyn Hardcastle” è un romanzo divertentissimo, strutturato come un gioco o un rompicapo da risolvere, con strati su strati di misteri da svelare.
-“The Beach”, di Alex Garland: un ragazzo in vacanza in Thailandia decide di raggiungere un’isola proibita, dove si dice che esista una spiaggia idilliaca e intatta, lontana dalle orde di turisti. Ma sarà davvero il paradiso perfetto e armonioso che si dice che sia? “The Beach” è un romanzo fuori dagli schemi, con una trama imprevedibile, impossibile da inserire in un genere preciso (avventura? Thriller? Romanzo di formazione? Tutto quanto!). Lo stile particolare con cui è scritto, onirico e coinvolgente, lo rende un’esperienza unica.
-“Ci Sono Bambini a Zigzag”, di David Grossman: un bambino sale su un treno, convinto di dover solo andare da Gerusalemme ad Haifa per festeggiare il suo bar-mitzvah. Su quello stesso treno, però, fa un incontro che lo porterà a vivere un’avventura strana, sopra le righe, e sorprendentemente dolce. “Ci Sono Bambini a Zigzag” è una storia commovente, piena di personaggi stranissimi eppure molto umani. È, soprattutto, una storia su quant’è difficile e precario l’equilibrio giusto fra le regole e l’originalità.
-“Il Re dei Rovi”, di Marcelo Figueras: Buenos Aires, Argentina: il paese è schiacciato dalla dittatura, la libertà di parola è revocata, e i dissidenti vengono fatti sparire…compreso un famoso fumettista, le cui opere non piacevano al regime. Al suo funerale, però, si presentano alcune strane figure: un pirata, un vampiro, un astronauta e un cavaliere. È forse possibile che i personaggi del grande artista abbiano preso vita? E cosa possono mai fare il giovane Milo e i suoi amici, travolti da questi strani eventi? Questo è l’inizio di un’avventura folle e complessa, che mescola realtà storica, commento politico, fantasia e divertimento puro.
-“Casa di Foglie”, di Mark Z. Danielewski: uno dei libri più terrificanti che abbia mai letto, “Casa di Foglie” è particolare per la sua struttura a matrioska. È un racconto dentro a un racconto dentro a un racconto: qualcuno ha fatto un film, su cui qualcuno poi ha scritto un’analisi, che qualcun altro poi ha commentato, e adesso noi lettori siamo coinvolti in questa catena di follia e terrore. Anche la presentazione visiva della pagina è molto originale, per un risultato del tutto agghiacciante.
-“Le Prime Quindici Vite di Harry August”, di Catherine Webb: esistono persone che, ogni volta che muoiono, ricominciano la loro vita da capo, ricordandosi di tutto quello che è successo nelle esistenze precedenti. Harry August è una di queste persone, e ci racconta le sue prime quindici vite: è una storia di perdita, di speranza, di tenacia, di scelte difficili…ma soprattutto, al suo centro, è una storia di amicizia che spezza il cuore.
-“Il Drive-In”, di Joe R. Lansdale: quattro amici decidono di passare la serata estiva al drive-in, mangiando dolci e patatine e godendosi tre film horror di fila. Mentre sono lì, però, davanti allo schermo enorme, circondati da decine e decine di auto piene di gente, una strana cupola cala attorno al perimetro del drive-in. Non possono più andarsene. Quello che succede da qui in poi è qualcosa di assolutamente folle, che non avevo mai visto prima. “Il Drive-In” non è per i deboli di cuore, ma soddisferà i fan dell’horror che vogliono gustare qualcosa di originale, bizzarro ed esagerato.
-“Cloud Atlas”, di David Mitchell: Cloud Atlas non poteva mancare. Sei vicende che spaziano fra epoche, continenti e generi diversi, per raccontare in fondo una sola, universale, epica storia di accettazione e di empatia. La struttura è unica: ogni racconto inizia e viene interrotto da quello dopo, come se si mangiassero le parole a vicenda. Solo nella seconda metà del libro ogni storia trova la sua conclusione, una dopo l’altra, in una cascata di emozioni travolgente. Inutile dire che è uno dei libri più vari e più ambiziosi che abbia mai letto.
-“L’improbabile Fuga di Uriah Heep”, di H. G. Parry: Charlie Sutherland sa evocare i personaggi dai libri che legge. Questo può essere un bene, se per esempio hai un problema da risolvere e ti serve l’aiuto di Sherlock Holmes. Ma se c’è qualcun altro che ha il tuo stesso potere, e lo usa per evocare gli antagonisti peggiori della letteratura…
“L’improbabile Fuga di Uriah Heep” è una storia divertentissima, piena di personaggi memorabili e di colpi di scena sorprendenti. Ma è anche una storia molto toccante sulle complessità delle relazioni, e sul modo inevitabile e doloroso in cui ci influenziamo a vicenda. E, soprattutto, è un inno alla letteratura in tutte le sue meraviglie.
-“Hyperion”, di Dan Simmons: sei pellegrini si imbarcano per un viaggio verso il misterioso pianeta Hyperion. Perché quel mondo è così importante? Che cosa spinge queste persone, così diverse fra loro, a compiere lo stesso, difficile tragitto? Un romanzo di fantascienza a tinte horror, profondo, intimo, e misterioso. Pieno di complessità e stranezze proprio come il pianeta da cui prende il nome.
Allora buona lettura, anzi, buona avventura!
Foto di Elena Bertocci
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